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Gozzano ospite di Puccini (e viceversa)
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Debitore nei confronti di una circostanza tanto "localizzata" quanto felicemente "ibrida" (un incontro, promosso a Lucca nel dicembre 2016 dalla «Fondazione Giacomo Puccini» e dall'«Associazione Culturale Amici del "Machiavelli"», in occasione della stampa di "Tutte le poesie" di Guido Gozzano, curate dallo stesso Rocca per Mondadori, e tuttavia inteso a dar voce a entrambi gli artisti rappresentati a titolo), il volume per un verso recepisce la relazione inaugurale di quella giornata, e per un altro si incarica di esplicitare il reticolo di indagini (d'ordine letterario, musicologico e, più specificamente, "librettistico") ad essa sotteso. Donde la necessità di affiancare a un testo di per sé suggestivo, ma pur sempre "colloquiale", un ampio supplemento di annotazioni, vòlte a illuminare, traendo spunto da una missiva nella quale Gozzano confessava di aver posto mano a un «libretto» espressamente concepito per la musica di Puccini, e da una serie di rilievi "bifronti" dovuti all'intuito critico di Montale, consanguineità e analogie (psicologiche, prima ancora che estetiche) vigenti tra due «artisti di ieri» pur distanti fra loro per prerogative anagrafiche oltre che ambientali. Ciò non senza coinvolgere una nutrita schiera di letterati (Serra, De Robertis, Debenedetti, Sereni, Sanguineti), e di musicologi-musicisti (Barilli, Pizzetti, Bastianelli, Torrefranca, Gavazzeni). All'interno della quale figura, inatteso, anche il giovane Proust, al cui Eloge de la mauvaise musique (1896) è da ricondursi l'origine del moti tali ano culto della «musica impura», ovvero del "paradigma operistico" (insieme nutrito di «umorismo e commozione», secondo quanto dallo stesso Puccini osservato in merito alla prediletta Bohème), caratterizzante le prove migliori del poeta subalpino così come del musicista lucchese. Presentazione di Massimo Marsili.
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