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La massoneria nella grande guerra
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Con la conflagrazione europea del 1914 le Massonerie degli Stati in lotta si schierarono con i rispettivi governi. In Italia le 2 organizzazioni massoniche, il Grande Oriente e la Gran Loggia d'Italia, sino ad allora avevano predicato pace e fratellanza. Dall'agosto 1914, invece, il GOI chiese la guerra contro l'impero d'Austria per completare il Risorgimento. Con l'intervento anche la GLdI condivise l'impegno per la vittoria. Ma la guerra generò il trionfo degli ideali massonici? Essa, in realtà, rafforzò correnti di pensiero ostili alla massoneria. Le ripercussioni della Grande Guerra sulla massoneria italiana sono esaminate dai saggi di Adilardi, Caldarelli, Carrara, Combes, Dondoli, Ferraioli, Benimeli, Fucini, Gabricci, Guanti, Mola, Nardacci, Perna, Pruneti, Rabbia, Ricci, Sangiorgi, Zarattini e Zarcone presentati in 2 Convegni della Gran Loggia d'Italia (Piombino e Roma, 2015). Dopo 4 anni di massacri, il conflitto ebbe una conclusione militare. Molto più arduo il bilancio politico e sociale. Forse avevano visto lungo i fautori della neutralità "vigile e armata", che puntavano alla soluzione diplomatica del contenzioso tra gli Stati: l'antico sogno di Giuseppe Garibaldi.
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